Brandy: the

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25 / 07 / 2020

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Brandy, il "vino bruciato"

Il Brandy è un distillato del vino (acquavite) che fa un modesto o lungo invecchiamento in botte, minimo un anno. Il nome Brandy deriva dal fiammingo brandwjin (vino bruciato, distillato).

Viene prodotto in Europa, principalmente in Italia e Spagna, in Francia assume il nome di Armagnac e Cognac. Attualmente si può produrre in qualunque paese dove sia possibile coltivare l’uva.

Il Brandy in Italia

Per il Brandy Italiano è molto usato il vitigno trebbiano toscano o romagnolo (in Francia è chiamato Ugni blanc).

Le caratteristiche organolettiche

Le proprietà fondamentali che contraddistinguono un ottimo Brandy sono le materie prime. L’uva utilizzata deve avere un’elevata acidità, scarso tenore alcolico e una bassa aromaticità: il vitigno trebbiano è perfetto in questo senso.

Distillazione

Dopo la distillazione in alambicco (di tipo continuo o discontinuo) la vera magia per questo distillato avviene con il passaggio in botte: in Italia di solito si usa legno di rovere.

Invecchiamento

Terminato il periodo d’invecchiamento (da un anno minimo a sette o più) può essere imbottigliato direttamente (a grado pieno o cask strenght). Più comunemente per ammorbidirlo e conferirgli un colore più intenso viene aggiunto zucchero, caramello e acqua distillata per raggiungere il grado alcolico desiderato, minimo 38,5% vol.

Come degustare il brandy al meglio

Come degustarlo: il Brandy rientra nelle bevande da meditazione, la scelta del bicchiere non è casuale, si utilizza un bicchiere basso e panciuto, ancor meglio quello a tulipano.

Scaldare il bicchiere leggermente tra le mani per far evincere gli aromi. Mai aggiungere del ghiaccio.

Ottimo abbinarlo con una tavoletta di buon cioccolato fondente o per i più tradizionali usato per correggere il caffè (Italian style!).

È anche utilizzato nella preparazione di cocktail come sostituto del fratello d’oltralpe, il cognac.