Champagne a Firenze: oro francese, passione italiana

Champagne a Firenze: oro francese, passione italiana

Champagne a Firenze: oro francese, passione italiana

17 / 04 / 2015

Tags

Categorie

news

Champagne: l'oro liquido di Francia Secondo Tom Stevenson, in Sotheby’s Wine Encyclopaedia, la prima notizia sullo Champagne risale al 1531. O meglio: la prima notizia riguardante il vino frizzante. Si suppone che i monaci siano stati gli inventori del whisky, ed eccoli di nuovo al lavoro: i Benedettini di Saint-Hilaire, Carcassonne... Ma per quanto possa sembrare strano, la prima registrazione del metodo scientifico méthode champenoise non è francese, bensì inglese! È il 1662 quando Christopher Merret, scienziato di Winchcombe, Gloucestershire, sottopone alla Royal Society un documento sulla seconda fermentazione del vino indotta dall'aggiunta di zucchero. Lo Champagne era nato, Ma forse gli Inglesi amavano già troppo la birra per approfittarne... ;-) E poi le idee sono nell'aria, come le bollicine e sarà la Francia, la regione appunto dello Champagne, dove il "nuovo" vino frizzante diventerà uno status symbol... Ma che cosa è lo Champagne? I luoghi, la scelta delle uve, la viticultura: è un rigido regolamento che controlla tutto questo e che determina che una bottiglia possa fregiarsi dell'etichetta di Champagne. All'inizio lo Champagne è "semplicemente" vino, ma dopo la prima fermentazione e l'imbottigliamento si procede alla seconda fermentazione alcoolica. Quindi, l'invecchiamento: un anno e mezzo, oppure tre anni per il  millésime. Dopo l'invecchiamento, la remuage (vagliatura) fa sì che la feccia si depositi nel collo della bottiglia. Collo della bottiglia che viene raffreddato, così che si usa la pressione della bottiglia per far espellere ghiaccio e feccia. La bottiglia viene tappata e "ingabbiata", ed è pronta! Champagne e un pizzico di Toscana... Mentre alcuni Pinot italiani non hanno assolutamente niente da invidiare allo Champagne, un salto all'Enoteca Alessi qui a Firenze vi permetterà anche di abbinare Champagne (e, perché no, Pinot...) con alcuni esempi del favoloso patrimonio gastronomico toscano. Un esempio? I formaggi artigianali degli Appennini, ottimi compagni per un bel bicchiere di bollicine...