Giorgio Alessi - 1934/2020 - RIP

Giorgio Alessi - 1934/2020 - RIP

Giorgio Alessi - 1934/2020 - RIP

03 / 04 / 2015

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giorgio alessi - in memoria - enoteca alessi

Abbiamo voluto utilizzare questo post del 2015, post in cui Giorgio raccontava la sua lunga cavalcata alla guida dell'Enoteca Alessi, per comunicare la triste notizia della sua dipartita.

Giorgio Alessi

24/09/1934 - 02/01/2020

Firenze, 02/01/2020

Giorgio ci ha lasciato per sempre stamani. Lo ricordano con affetto la famiglia e i colleghi dell'Enoteca Alessi, di cui è stato l'anima per sessantotto anni. Ciascuno di noi porterà con sé bellissimi ricordi di questo uomo grande e forte. Le esequie si terranno sabato 4 gennaio alle ore 09.30 presso la chiesa di San Martino, a Brozzi. Domani, venerdì 3, sarà possibile portare un ultimo saluto a Giorgio presso le Cappelle del Commiato Ofisa, via delle Panche 56. Sabato 4 gennaio L'Enoteca Alessi sarà chiusa per lutto.

Storie d'enoteca: Intervista a Giorgio Alessi

Ciao Giorgio, raccontaci un po' di te e come nasce l'enoteca Alessi. A chi viene l'idea dell'enoteca, e quando? - Giorgio - Erano bei tempi, ero parecchio giovane, e l'idea dell'enoteca la m'è venuta proprio a me; giusto 3 o 4 mesi prima di Giorgio Pinchiorri, l'ho fregato bene bene! E quindi  a quando risale la società? - Giorgio - dunque, c'era Napolino (il mi' babbo) e Paride, i' su' fratello, che c'avevano un magazzino in via de' neri al 33. Vendevano tante cose, dalla brillantina Linetti alla profumeria Paglieri e poi cioccolata, biscotti, sì, insomma: dolciumi! Sai, allora si potevano mescolare le merceologie, era più facile fare commercio! Erano proprio gli anni '50, quando ci siamo trasferiti in Via delle Oche, ma non esattamente dove siamo ora: un negozio, non più magazzino! Quindi si decise per continuare soprattutto con i dolci e ci siamo specializzati in quello, a que' tempi si sposavano ancora e si facevano le bomboniere per gli sposi, Madonna quante se ne facevano! (un po' di commozione lo blocca) ... Un po' di bottiglieria, ma poca roba, non c'era spazio sufficiente per tutto, e allora nel '70, anno più, anno meno, ci si trasferisce dove siamo ancora oggi! La cantina era grande e tutto il locale tra sopra e sotto era enorme, e finalmente nasce l'enoteca! Fu un successo da subito! A che età hai iniziato a lavorare in negozio? - Giorgio - Andavo in bottega dopo la scuola, io ho fatto le elementari e le medie, e poi sono venuto subito a lavorare. Quanti anni hai, Giorgio? - Giorgio - E ce n'ho 80, fatti a settembre. L'Enoteca è in pieno centro storico fiorentino, a due passi da una delle piazze più belle del mondo: chi erano i tuoi Clienti? E chi sono oggi? - Giorgio - si facevano le bomboniere per i matrimoni, mi ricordo che ci si portava i' lavoro a casa, perché la giornata a negozio non era sufficiente! Si lavorava come ciuchi! E poi ci s'avevano tutte le marche più grosse di biscotti, le cioccolate, le caramelle e ovviamente i confetti! Ci s'ha tutto questo anche oggi, ma s'è visto anche marche storiche chiudere, purtroppo; noi s'è visto tanta gente passare di qui....(e ridacchia...). Un pensiero, una sensazione, un'emozione o una speranza che ti legano al tuo negozio... - Giorgio - I miei pensieri? Ce n'ho troppi, ma le si chiamano preoccupazioni! Si vive una volta sola e bisogna vivere il meglio che si pòle! E ricordati che la tua libertà inizia quando quando finisce la mia! E viceversa. Sappiamo che sei legato all'arte, ti piacciono i quadri, le sculture, sei un bel collezionista; cos'è che accomuna l'arte con il vino? - Giorgio - Il vino è un'espressione d'arte a tutti gli effetti! Pensa alla natura, che forma d'arte che è! E io son convinto che il vino è prodotto dall'uomo aiutato dalla natura, insieme ogni anno ci regalano sensazioni diverse! Una poesia, un verso, una citazione; tante volte troviamo uno scritto su una retroetichetta, che racconta un momento di vita. Su tante etichette sono riprodotti dipinti, stampe o addirittura maestri pittori che creano qualcosa proprio per quel vino! Quando si degusta un vino, mai limitarsi ai profumi e ai sapori iniziali, arrivano tante emozioni dopo, perchè bloccarle? Ogni forma artistica è ben accetta per me, e il vino è una completezza per lo spirito oltre a tutto il resto... Esiste il tuo vino preferito? Oppure il tuo vitigno? - Giorgio - sicuramente non esiste per me un vino preferito! Invece per il vitigno preferito, dovrei dire il Sangiovese, ma non lo so, ho altri vitigni che mi piacciono parecchio... Ma guarda, davvero, con tutta onestà, non lo so! Se penso al Nebbiolo, se penso al Nero d'Avola, se penso al Montepulciano e all'Aglianico, per non parlare di piccole produzioni di vitigni quasi scomparsi... Comunque il Nebbiolo è notevole in tutte le sue espressioni. Io mi sento fortunato a lavorare in questo mondo, tutti me lo dicono, ma io lo so! Come è cambiata l'enoteca dagli anni cinquanta, quando Napolino e Paride aprirono? - Giorgio - tutto è più complicato, prima era più facile, dall'amministrazione alla vendita, ora ci sono un monte di documenti da fare, un ti voglian far lavorare! ... Chiediglielo a lui! (e indica Massimo, il figlio, la terza generazione...)