Storia di un vino e di una vittoria: il Sassicaia

Storia di un vino e di una vittoria: il Sassicaia

26 / 07 / 2015

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Il Marchese Incisa: dal Piemonte alla Toscana È il 1929 e il marchese Mario Incisa, piemontese, sta per laurearsi in agraria all'Università di Pisa; qui incontra il conte Giorgio Ugolino della Gherardesca con il quale stringe una sana e duratura amicizia. Gli viene presentato un giorno Federico Tesio, allevatore di cavalli: è l'inizio di una avventura formidabile, che cambierà la storia del vino in Italia. Mario cavalca nella tenuta pisana di Migliarino dei marchiesi Salviati, che, oltre a essere anche loro appassionati di cavalli, sono appassionati di vino, cabernet in particolare... Nell'ottobre del 1930 Mario Incisa e Clerice della Gherardesca (cugina di Giorgio Ugolino) si sposano a Bolgheri. È uno dei più belli tra i terroir toscani, resi celebri anche da Giosuè Carducci, premio Nobel 1906 per la letteratura: là dove sorgono i cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, Quasi in corsa giganti giovinetti Cavalli vincenti, vini vincenti..? Nel 1932 Tesio e Mario costituiscono una società, dando vita a una scuderia destinata ad allevare solo campioni del calibro di Ribot e Nearco, venduto a fine carriera nel 1938 come stallone d'allevamento per l'allora mirabolante cifra di sessantamila sterline all'allevamento Beech House Stud di Newmarket (UK). Abituato a vincere, Mario continuò anche a mettere a frutto gli studi di enologia e la passione per il vino che faceva parte della famiglia sin dai primi dell'800: nel 1792 era nato Leopoldo Incisa della Rocchetta che durante la sua vita, in Piemonte, appunto a Rocchetta, aveva coltivato e catalogato varie piante di vite, pubblicando in seguito vari testi, il più famoso dei quali, il Catalogo descrittivo e ragionato dei vitigni, descrive appunto i vitigni conosciuti da Leopoldo che in particolare elogiava il Cabernet, il Cabernet Gris (Franc), vitigni utilizzati a Bordeaux,  sottolineando che erano i più preziosi che lui avesse mai lavorato. In questo catalogo si trovava già segnata, quindi, la chiave del successo del futuro Sassicaia voluto da Mario, il pronipote di Leopoldo. Gli esperimenti Mario iniziò le sue sperimentazioni in un piccolo appezzamento accanto al cimitero di Castiglioncello: aveva trovato proprio lì un terreno favorevole al Cabernet e le prime "barbatelle" di Cabernet sembra proprio venissero dagli amici Marchesi Salviati! Comunque il suolo accanto al cimitero era perfetto, sassoso (da cui il nome di sassicaia), e con delle caratteristiche di terroir simile a Bordeaux! Gli inizi non furono semplici: anni di tentativi, e di prove fallite... La produzione del vino era supervisionata da un enologo illustre quale Giacomo Tachis, diplomato in enologia a Bordeaux e allievo di Emile Peynaud (1912 - 2004), per 30 anni enologo e direttore della produzione Antinori, "papà" del Tignanello e del Solaia, che collaborò con gli Incisa della Rocchetta per la "messa a punto" del Sassicaia. Un vino per pochi, anzi: per pochissimi? Ma fino al 1968 il Sassicaia veniva consumato nella Tenuta della Gherardesca tra parenti e amici che non smisero mai di incitare Mario ad andare avanti nella sua ricerca enologica! Un giorno Mario spedì due bottiglie a Luigi Veronelli, l'illustre enologo, accompagnate da un biglietto dove scriveva che i suoi operai parlavano di questo vino come un "porcaio": il Veronelli rispose che il vino era eccelso! Da qui in poi, tante degustazioni con annate più vecchie e coloro che ancora non erano persuasi, si ricredettero assaggiando appunto le annate più vecchie, perché proprio quei sentori che a nasi poco allenati sembrano difetti (e non lo sono davvero!!!) con la maturità a distanza di anni risultavano pregi! Un'annata perfetta, un vino unico Il 1985 è un "Annus Mirabilis", in cui il Sassicaia è considerato unanimemente uno dei più grandi vini mai assaggiati in qualunque zona del mondo: Mario Incisa della Rocchetta vince, con i cavalli e con il vino! È l'avvento della Barrique in Italia e del Cabernet sulla costa degli Etruschi! La zona di Bolgheri ha visto nascere dopo tanti altri vini simili, con gli stessi uvaggi, ma Sassicaia rimane l'unico e solo a fregiarsi del nome "DOC SASSICAIA"